i preferiti perchè...

Anche se un po’ in ritardo, ecco il primo appuntamento del 2020 dei Preferiti del mese.

Facciamo un po’ il bilancio dell’anno passato e vi raccontiamo come abbiamo trascorso il mese di dicembre, tra nuove scoperte – sia culinarie che non – tombolate, biscotti allo zenzero, decori per l’albero e caldissimi maglioni a trecce, perché quello che non è mancato a dicembre è stato il gelo.

Buon inizio d’anno a tutti, fanciulli!

I PREFERITI DI CHIARA

Dicembre è uno dei miei mesi preferiti. Quest’anno l’ho principalmente trascorso a letto, tra otiti, bronchiti e miringiti bolloso emorragiche (non googlatela, fidatevi!).

Ma tra cortisone e Augmentin, ho cercato comunque di godermelo il più possibile.

“è pur sempre il mio primo dicembre in un’altra città e che cavolo!”, ripetuto come un mantra per trovare la forza di uscire dal letto.

Ho trascorso un super weekend dell’immacolata per i mercatini toscani più carini di sempre, ho mangiato palate di pici, fatto la foto con babbo Natale, che nemmeno i bambini dei film natalizi americani, sono impazzita come ogni anno per cercare i regali perfetti, comprato 10mila palline nuove per l’albero, andata alla ricerca della bellezza e della poesia, e riapprezzato il potere degli UGG, quando fuori ci sono meno 14 milioni di gradi.

Ovviamente non ho vinto manco un giro di tombola, nemmeno a parlarne.

La canzone preferita

Tormentone di dicembre è stato il nuovo album dei Subsonica, Microchip Temporale, la riedizione del precedente Microchip Emozionale. In questa versione ogni brano dell’album ospita un artista contemporaneo (tra cui Motta, tanto per dirne uno a caso!).

Una delle mie preferite – di sicuro la più ascoltata di dicembre – è Depre, cantata in coppia con Myss Keta.

Duetto non poteva essere più azzeccato. E quindi, come un mantra:

Haldol, Darchene, Tryptizol

Noan Anasclerol, Valitran, Serpax, Vatran.

Il cibo preferito

Ok, non è propriamente cibo. Ma veniamo da un periodo di brindisi, bollicine e festeggiamenti. Quindi direi che un’eccezione è più che concessa, no?

Il mio cibo preferito del mese è stato questo cocktail pazzesco, il Vivid Talent, di The Gin Corner, made by Patrick Pistolesi.

Metteteci l’atmosfera calda e natalizia del primo gin bar in Italia (The Gin Corner è stato il primo bar italiano dedicato a tutti i gin lover!), metteteci i -10 gradi dell’eccesso di gelo degli ultimi giorni di dicembre, ed ecco che si crea la situazione perfetta.

Ah, per la crocanaca, il mio Vivid Talent è un cocktail speziato a base di gin (vabbè era ovvio!), Chartreuse Verde (storico liquore a base di anice, menta e cioccolato), liquore alla camomilla, lime e zucchero, risulta non eccessivamente dolce e decisamente gradevole da bere.

Se non vedete l’ora di spulciare nel menu per scovare il vostro gin preferito e creare il perfetto Gin Tonic, vi lascio il link al sito e vi consiglio caldamente una bevuta.

 

The Gin Corner

Il prodotto beauty preferito

Uno dei regali natalizi più apprezzati è stato questo siero labbra di Guerlain. Inutile che vi riattacchi tutto il pippone natalizio sulla skincare.

Nel mio caso le labbra sono la zona del viso che più soffre delle temperature rigide (vogliamo parlare del mega freddo che ha fatto in questi giorni??). Perciò i miei occhi hanno luccicato di commozione quando ho scartato questo siero. 15 ml di puro lusso, che sto centellinando, perché non potrò mai più permettermi di ricomprarlo (considerate che il prezzo si aggira tra i 60 e i 70 euro).

Come suggerisce il logo a forma di ape, questo siero a base di estratti di miele e pappa reale, se applicato con costanza mattino e sera, promette di scolpire labbra e contorno labbra per un sorriso che nemmeno la fidanzata di Borghi al decimo mese di punturine all’acido ialuronico.

Ma la cosa che veramente mi fa volare è l’applicatore perfetto per l’apposito massaggio ideato dagli esperti dell’Istituto Guerlain (trovate tutte le istruzioni all’interno della confezione).

Giusto per allungare un altro po’ la skincare quotidiana, visto che di tempo la mattina ne ho molto…!

 

Honey Smile Lift

Il capo preferito

Altro regalo di Natale, anche in questo caso non parliamo propriamente di abbigliamento ma di anelli. Che poi io sono una drogata di anelli e in realtà non ve ne parlo mai.

Insomma con i miei c’è questa tradizione per cui per Natale posso scegliere un anello figo e un po’ più pretenzioso di quelli che mi concedo normalmente.

Anche per questo Natale, la scelta è ricaduta su Dior, in particolare sull’anello 30 Montaigne.

La forma è quella dello chevalier, ma io ho deciso di portalo all’indice, ed è in metallo anticato color champagne e ricoperto di cristalli bianchi.

È decisamente il mio nuovo amore.

 

Dior 30 Montaigne

L'oggetto per la casa preferito

Durante il weekend dell’8 mi sono concessa un mini ma meraviglioso viaggetto a zonzo per i mercatini della Toscana, in particolare quelli di Montepulciano e Arezzo.

Due giorni all’insegna del più sfrenato shopping natalizio, tra banchi di palline in vetro, cibo tirolese, ghirlande, addobbi e vin brulé.

Poteva non scapparci una pallina di Natale per l’albero, comprato nuovo nuovo quest’anno? Giammai!

In realtà ne ho portate a casa molte più di una, ma la mia preferita è sicuramente questa bianca con la scritta Merry Christmas, realizzata a mano da una ragazza bravissima, Serena Giorgi (details.calligraphy su Instagram) e con una decorazione di pino e pignetta in cima.

Il banco di piante e fiori, dove acquistare la pallina, lo trovate ancora (sicuramente fino al 6 gennaio) ad Arezzo in Piazza Grande.

Non è perfetta per l’albero?

Il posticino preferito

Uno dei posti in cui bisogna fare sosta una volta arrivati a Firenze è sicuramente The Student Hotel.

Il concept moderno del colosso olandese TSH trova casa all’interno di un palazzo storico, il Palazzo del Sonno, un tempo dimora di ferrovieri.

Ora un punto di ritrovo strafigo, dove coesiste l’idea di ospitalità, con quelle di iperconnessione e di contaminazione. Insomma, un luogo che racchiude – fuori dagli scehmi del classico albergo – tutto ciò che mi piace. Una sala colazione pazzesca, con pezzi di design sparsi qua e là, un concept store con vestiti e oggetti per la casa che saccheggerei seduta stante, il parrucchiere, un pianoforte nella hall, i led super moderni, uno di quei trabiccoli per le fototessere (e vi giuro è l’unica che riesce a farti venire gnocca), dove io e Francesca ci siamo sparate 4 o 5 pose, per non parlare della spettacolare atmosfera natalizia che si respirava l’ultima volta che siamo andate, tra decori bellissimi e agrifoglio.

Ma il vero pezzo forte è la terrazza.

Ma non la classica terrazza con una bella vista qualunque e un tramonto qualunque. No, una terrazza pazzesca con piscina, sul cui fondo domina la scritta “The beach is boring” e una vista s-p-e-t-t-a-c-o-l-a-r-e su tutta Firenze.

Quasi quasi appena esco dal lavoro ci faccio un salto!

 

The Student Hotel Florence

I PREFERITI DI FRANCESCA

Dicembre...se fosse per me lo passerei per metà a casa a sfornare biscotti, fare regali e arredare con addobbi natalizi e l’altra metà in montagna, in qualche paesino dell’Alto Adige sperduto, la mattina a sciare e mangiare polenta e formaggio fuso e la sera indecisa se fare sauna, bagno turco o bere vino rosso davanti al camino mentre fuori nevica. E invece sono stata banalmente a Roma. Uffaaaaaa.

Lo so, sono una grande sognatrice, ma non appena si avvicina la pensione realizzerò tutto ciò, me lo prometto!

La canzone preferita

Sarà per il mese quasi tutto impostato sul Natale e le feste appena finite, ma se devo pensare a questo periodo ho una canzone ricorrente in testa che fa sembrare tutto più magico, ovattato….”Dream a little dream of me” – Doris Day.

Non so per quale motivo, ma se devo dare un senso a questo mese e all’inverno in generale mi viene in mente lei che balla vestita solo con un tubino bianco addosso e un boa di piume bianche anch’esse, rossetto rosso, rigorosamente scalza.

L’immagine m i piace così tanto che ogni volta che posso l’ascolto, magari aprendo un buon vino rosso.

Il cibo preferito

Sapete quando ti viene una voglia matta di verdure? Quando mangi troppe schifezze che il tuo fisico ti dice BASTA.

Vabbè, per chi mi conosce sa che la verdura è sempre su i miei piatti, ma mai come questo mese ho apprezzato questo mix incredibile di sapori e vitamine. Sto parlando della ribollita assaggiata, direi meglio divorata, a Firenze al Santo Bevitore.

La ribollita, per chi non lo sapesse, è una tipica zuppa toscana piena zeppa di almeno 10 ortaggi diversi, specifica delle zone fra Arezzo e Firenze, piatto di recupero per eccellenza della tradizione culinaria toscana. Le origini di questa pietanza risalgono al medioevo quando i nobili erano soliti consumare le loro pietanze dentro a dei pani detti “mense”. Una volta terminato il pranzo, il pane avanzato veniva dato ai servi, che per sfamarsi lo univano alle loro povere verdure e lo facevano bollire, ottenendo una zuppa sostanziosa e saporita, una vera e propria antenata della ribollita.

Il Santo Bevitore.

Il prodotto beauty preferito

Quanto al prodotto beauty prefe, non potevo esimermi dal citare un fantastico prodotto che, ovviamente, mi ha fatto scoprire e provare la regina dello skincare Chiara: un olio di cocco di Camille Florés. Tra i mille olii che esistono in commercio, questo, oltre alla sua texture ultra ricca e nutriente,  funge anche da vero e proprio  balsamo riparatore dopo il sole, cura riparatrice per i capelli ed è anche utile  da poter portare sempre in giro poichè ha una confezione davvero agevole, versione pocket da mettere in borsa.

Lo trovate anche da Sephora e on-line, la versione da 100 ml, ad una cifra super accettabile.

Oh finalmente ora posso dire di struccarmi e sentirmi  la pelle idrata all night long.

Sephora.

Il capo preferito

Non ne ho una foto, ma ve lo descrivo ugualmente perchè è stupendo ed è il mio capo preferito per il mese passato (ma credo finchè non finirà il freddo). Parlo del cappotto lungo over size nero che mi ha lasciato la mia nonnina.

Caldo, di lana vera, foderato a mano, dal disegno che ricorda le linee gentili di una volta, super resistente, elegante e che mi fa sentire ogni volta che lo indosso il suo abbraccio.

L'oggetto per la casa preferito

Un po’ per ricordarmi di quel posticino magico e un po’ perchè è un oggetto che non solo arreda ma è interamente green, questo mese ho aggiunto nella mia casetta una candela speciale.

Sto parlando della candela presa nell’antico Borgo di Santo Stefano in Sessanio, più precisamente nelle botteghe gestiti dall’albergo diffuso Sextantio (dove suggerisco caldamente di andare) . Sono candele speciali quelle create da loro perchè sono fatte a mano tutte interamente con la cera delle loro api.

“Le candele fatte a mano secondo gli antichi metodi tradizionali sono un altro elemento che contribuisce a rendere suggestiva l’atmosfera di Sextantio. Al giorno d’oggi, le candele sono diventate un accessorio di arredo. Le compriamo per abbellire qualche angolo della nostra casa, per profumare l’ambiente o per creare un’atmosfera soffusa e suggestiva.
In passato però, non era così…Le candele ricoprivano un’importanza fondamentale, poiché erano l’unico mezzo per illuminare gli ambienti, quando il sole tramontava e faceva buio. Persino le strade erano illuminate con le candele!”

In un’atmosfera surreale e dal sapore antico come quella del Borgo, ogni dettaglio è stato studiato per riportare gli ospiti indietro nel tempo…e io me ne sono presa un pezzettino di quei dettagli.

Sextantio – Santo Stefano di Sessanio.

Il posticino preferito

Ma che strano?  Non ci capita mai di avere gli stessi gusti.

Ebbene si, per il mese appena passato io e Chiara abbiamo lo stesso posticino preferito nel cuore. Super scoperta fiorentina, questo posto è uno spazio paradisiaco dove tranquillamente poterci passare l’intera giornata (se ci si va nei mesi estivi, si potrebbe concludere anche con un bel tuffo in piscina, vista mozzafiato al tramonto, sorseggiando boulevardier e, perchè no, abbracciate alla dolce metà…sempre perchè sono poco sognatrice).

iPosticini resume

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