Avete presente i bei periodi della Dolcevita romana, che magari le giovani generazioni hanno potuto vivere attraverso quei film in bianco e nero o con i primi colori, dove in giro per le strade della Capitale si incontravano attori, registi, artisti dello spettacolo e del mondo dello sport che, specialmente la sera, si riversavano nei locali più inn del centro?

Ecco il Jackie O’ è proprio uno dei primi fra quei locali dove si poteva serenamente sorseggiare un bicchiere di whisky allo stesso tavolo della Lollobrigida o di Panatta, dove si può  vivere ancora quella magica atmosfera di una Roma che ancora vive nei locali.

Qui ve ne parliamo.

Prima di descrivere gli ambienti del locale, occorre assolutamente fare una piccola premessa storica su questo posticino, che rappresenta davvero un pezzo di storia della nostra città, conosciuto in tutto il mondo.

Nel 1968 la leggendaria First Lady Jacqueline Kennedy divenne Jacqueline Onassis, per tutti Jackie O, “la sofisticata Regina del jet-set internazionale. Icona di stile e di eleganza senza tempo,  ancora moderna è stata assoluta fonte di ispirazione per il proprietario che, nel 1972 in prossimità del teatro felliniano della Dolce Vita in Via Veneto , apre il suo Jackie O’“.

Noi qui vogliamo raccontarvi in particolare la parte esterna del Jackie’o,  vista la stagione rovente e le calde serate estive, che ci stanno invadendo piano piano. Il dehor si sviluppa lungo un corridoio che porta poi direttamente alle sale interne e alla pista da ballo. Atmosfera elegante, un mix di colori e luci soffuse, il bianco e il nero assieme all’oro la fanno da padroni. Piante in ogni angolo per conferire un tocco di freschezza .

L’esterno è aperto al pubblico dalle 18.30 per l’aperitivo e si prosegue con la cena, il ristorante resta aperto tutti i giovedì, venerdì e sabato solo a cena, con la possibilità di ospitare fino a 16 coperti all’esterno e 45 nello spazio interno (decisamente più invernale ma meravigliosamente conservato nella sua originale veste felliniana, con divanetti, moquette, legno, luci soffuse, specchi ed enorme braciere per carni succulente).

Ai fornelli lo chef Federico Sparaco che, con la sua cucina di ispirazione internazionale, si impegna giornalmente a far rivivere ai propri ospiti l’atmosfera della Dolcevita romana e dei fantastici anni ’70-’80 anche attraverso i sapori dell’epoca. Sono presenti infatti alcuni piatti tipici di quel periodo (come le pennette di stile, from pastificio Felicetti, alla vodka, il vitel tonnè) tutto rigorosamente elaborato con prodotti di alta qualità e un pizzico di rielaborazione.

Una cucina della tradizione, quindi, ma rivisitata con un tocco moderno e tecniche contemporanee. Ed è così che il classico Vitel Tonnè viene presentato nella sua ricetta originale, ma con una cottura a bassa temperatura che lo rende tenerissimo, o ancora le famosissime (e bistrattate) Pennette alla Vodka che entrano nel menù con una veste contemporanea e riproposte con l’inconsueto e modernissimo formato dei pennoni Felicetti.

Novità nel menu, consultabile da smartphone secondo le normative vigenti ora nel rispetto della totale sicurezza, con dei piatti di sempre che siamo sicure vi farà piacere ritrovare. Lo stesso vale nella selezione di dolci (gelatina e colori assicurati).

Di sicuro il punto forte del Jackie O’ è la cucina mediterranea con una importante valorizzazione del Made in Italy.

Appuntatevi un paio di chicche: per gli amanti e i più nostalgici di quelle atmosfere ormai lontane, il Jackie O’ ha un Piano Bar ricco di storia. Un’ambientazione intima, ricercata, dove i colori , le luci , il bancone, e il pianoforte a coda trasportano idealmente in un’epoca intramontabile e sofisticata dove perdersi in compagnia delle più belle canzoni italiane ed internazionali di tutti i tempi.

“Chi non vorrebbe passare una serata nel club dove Liza Minelli cantava al piano bar “New York New York” e dove Alain Delon ballava fino alle prime ore della mattina?”

Sempre ai nostalgici è dedicato lo spazio interno del locale, stracolmo delle foto (che hanno segnato un’epoca!)di tutti i personaggi che hanno varcato la soglia del locale. Noi staremmo le ore lì a spettegolare sull’abito della Lollobrigida e sullo charme di Panatta.

ph credit Jackie O’