Dell’arte di improvvisare. Così si potrebbe definire la giornata che ci ha portato all’Osteria del Sole. Niente è andato secondo i piani, quel giorno. Un contrattempo dietro l’altro, l’ansia e la fretta di salvare il salvabile. Ma, alla fine, siamo approdate qui. In questo angolino fatto di sole, piatti colorati e cibo delizioso. E così abbiamo deciso di creare il nostro “lieto fine” di giornata in un posticino che, solo con il nome, mette già di buonumore.

Quanto è più sano mandare a quel paese la mala sorte e restare fedeli  al detto “ciascuno è padrone del proprio destino”?

Fedele alla sua origine – si tramanda la proprietà da 3 generazioni – i richiami alla tradizione delle vecchie trattorie si sente, ma con il tocco moderno di Ruggero, che la sta gestendo in rappresentanza della terza generazione.

L’Oosteria del Sole ha l’anima del posticino accogliente, dalle luci calde, e dall’atmosfera curata, ma familiare. All’ingresso un grande bancone in legno – con le maioliche colorate – con cucina a vista. Sulla destra la sala, con piccoli tavolini di legno dai toni pastello dall’effetto “vissuto” e sedie che ci ricordano tanto quelle di nonna Chiara della casa in campagna giù in Calabria. Sulle pareti carta da parati dal sapore retrò con i fiorellini: ed è subito anni 50. In un angolo della sala grandi lettere sul muro a comporre la parola: hostaria. Sulla mensola vari oggetti di antica fattura, giocattoli, modellini e ammennicoli vari.

La cosa che rende tutto più “attuale”è l’apparecchiatura, che ci piace proprio assai. Tovagliette di carta bianca dal bordo smerlato, con bellissime stoviglie in coccio colorato. Semplice ma veramente in perfetta sintonia con l’atmosfera del locale.

la tradizione della nonna-di-Ruggero, ovviamente, non può mancare e  la sua partecipazione è decisamente attiva (è lei che ogni giovedì viene a preparare gli gnocchi di patate). Ma quel tocco originale e moderno in cucina si fa sentire e dobbiamo ammettere che è azzeccatissimo e per niente discordante con l’essenza “romanesca” del menù.

Il pokai preso come antipasto ci ha conquistate subito: ottimo connubio di tonno marinato con kiwi, tabasco, soia e sesamo nero. Le nostra papille hanno fatto festa.

Continuiamo con un primo decisamente più in linea con la tradizione, ma con quel tocco sfizioso che rende tutto molto originale e gustoso. Andiamo con gli gnocchi della nonna-di-Ruggero con peperoni e polpo e con una tagliatella fatta in casa con ragù di faraona e zenzero: paradisiaca la combinazione di questi due sapori.

Ottimi anche i fritti, preparati tutti espressi, compreso il taglio delle verdure.

Nei dolci troviamo l’estro del pasticcere al lavoro, con una ricerca nella selezione delle materie prime e delle combinazioni di sapori veramente perfetta. Noi ci siamo fiondate sulla cheesecake con ricotta di bufala ai frutti rossi e su un bicchierino di crema inglese al marsala, torta al cioccolato tostato e crumble al caffè.

Non pensiamo serva aggiungere altro.

Troviamo perfetto per questo posticino attingere dall’ultima sfilata di Miu Miu per quanto riguarda l’abbigliamento.

Stile off-beat e richiami vintage che troviamo soprattutto nei tagli anni 50 delle gonne da abbinare a camicetta iper femminili, o, al contrario, dal taglio maschile. Entrambe le combinazioni sono perfette, a voi la scelta. Mixate, gente, mixate.

non sappiamo se si è ancora capito, ma la Nonna-di_Ruggero ogni giovedì fa gli gnocchi.

osteriadelsole1961