ti mangio con gli occhi

Cibo e arte hanno una relazione sempre più stretta, specialmente da quando il food è diventato materia di design, di fotografia, di performance. Il cibo invade i palcoscenici dei teatri, è fotografato come una star, compare come protagonista nelle pellicole cinematografiche, diventa il soggetto di curiosi giochi percettivi .

Data la sua importanza nella quotidianità, il cibo è da sempre una fonte inesauribile di ispirazione sopratutto per l’arte in tutte le sue forme. Già nel 1600 il cibo, tradizionalmente oggetto, diventa per la prima volta soggetto nella natura morta “Canestra di frutta ” del grande pittore barocco Caravaggio. I secoli passano, ma il cibo resta il protagonista dell’Arte.

Proprio perché a noi non piace solo banalmente mangiare, ma adoriamo anche tutto ciò che è dietro lo studio di un apparentemente semplice piatto, la scorsa settimana ci siamo armate di forchetta, coltello e quadernino degli appunti per andare ad esplorare il mondo dell’arte espressa nei piatti dei grandi chef incontrati al Taste of Roma 2018.

Quando l’arte incontra il cibo!

L'ARTE NEL PIATTO

Dopo il successo delle passate edizioni, è tornato anche quest’anno il Taste of Roma, l’appuntamento annuale che riunisce alla stessa tavola i protagonisti dell’alta cucina capitolina e tanti appassionati gourmand. Infatti per 4 giorni consecutivi, ben 18 cucine (tre in più rispetto allo scorso anno) si sono destreggiate ai fornelli all’interno della fantastica cornice de giardini Pensili dell’Auditorium Parco della Musica, accompagnate  da showcooking, cocktail Academy e divertenti degustazioni.

20 i fuoriclasse della cucina italiana presenti. Ognuno ha proposto 4 portate a un costo accessibile a tutti (variabile tra i 6 e i 10 sesterzi. 1 sesterzio equivale a 1 euro) per un totale di 72 portate realizzate live nelle cucine allestite all’interno dei Giardini Pensili.

Il leitmotiv del Taste of Roma 2018 è stato l’arte. Durante la tre giorni, i visitatori hanno scoperto quale opera artistica italiana ha ispirato maggiormente la cucina degli chef protagonisti attraverso il piatto che più rappresenta la loro evoluzione culinaria. Uno dei piatti nel menu di ogni ristorante sarà infatti il #piattodautore, ispirato a un’opera d’arte e che rappresenti l’idea personale di evoluzione culinaria.

Per avere contezza di tutti i ristoranti che hanno partecipato vim lasciamo qui la lista:

  1. Imàgo all’Hassler
  2. Tordomatto
  3. La Pergola – Hotel Rome Cavalieri
  4. Glass Hostaria
  5. Metamorfosi
  6. La Terrazza Hotel Eden
  7. All’oro
  8. Barrique
  9. Mirabelle Hotel Splendide Royal
  10. Magnolia
  11. Acquolina
  12. Bistrot 64
  13. Finger’s
  14. Il Convivio Troiani
  15. Per Me
  16. Ristorante il Tino
  17. Enoteca Al Parlamento
  18. Maestri in Cucina Ferrarelle

Nel nostro girovagare, alla scoperta del #piattodautore migliore, abbiamo avuto l’onore di assaggiare:

  • dalle idee  dello chef Angelo Troiani di ACQUOLINA: birra noccioline insieme alla ricciola scottadito e panzanella come a Roma;

  • dalle mani dello chef Daniele Usai del TINO: #piattodautore agnolotti al tartufo, gamberi rosa e melissa;
  • con il lavoro dello chef Francesco Apreda dell’IMA’GO presso l’HASSLER VILLA MEDICI: #piattodautore pasta, patate e granchio;

 

  • dalle opere dello chef Heinz Beck della PERGOLA HOTEL ROMA CAVALIERI: fusilli corti bucati De Cecco con ragù di coniglio con spuma di carote con polvere di funghi porcini liofilizzati e crema di Grana Padano;
  • dall’ingegno dello chef  Oliver Glowing del BARRIQUE: #piattodautore eliche cacio e pepe ai ricci di mare.

RIFLESSIONI SPOT

Mangiare e’ un atto indispensabile: mangiamo per nutrirci, ma anche per stare insieme, per interagire con chi ci sta accanto, con l’ambiente ma anche per godere di sensazioni di piacere.
L’atto di mangiare ha da sempre, in tutte le culture, un valore simbolico e sociale, oltre che, naturalmente, vitale. Proprio perché mangiare è così importante, anche in tutte le religioni esiste uno stretto rapporto tra il cibo e il divino e, per lo stesso motivo, da sempre gli artisti si cimentano in questo tema.

Attraverso queste nostre breve riflessioni, ci siamo divertite a vedere il cibo non solo come necessità, ma anche come materia plasmabile, da trasformare in altro, da ammirare, da offrire, da percepire con i cinque sensi.

Cibo per prendersi cura di qualcuno. Cibo per annusare i profumi della terra, per ammirare i colori della natura. Cibo per esprimersi pittoricamente e plasticamente. Cibo per godere dei piaceri della vita, spesso accostato alla sensualità e sessualità, utilizzato simbolicamente in chiave erotica (cit. ti Mangio con gli occhi).

 

Per concludere ecco il nostro modo di esprimere la nostra arte accostata al cibo, un paio di sere fa durante il #TasteOfRoma2018: SORRIDERE INSIEME, sempre!

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